Sono in pieno svolgimento le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini, e numerosi enti, associazioni, fondazioni, teatri, ed altre istituzioni sono già scese in campo e fanno e a gara per ricordare questo evento, ingaggiando e proponendo i più grandi nomi della lirica, della direzione d’orchestra, della regia.
Noi che rivendichiamo il “primato” di aver assunto il nome del grande maestro nel 1919, quando questi era ancora in vita, e consapevoli di averlo onorato in quasi un secolo di intensa attività artistica in Italia e all’estero, intendiamo non mancare a questo appuntamento, facendoci promotori a nostra volta di iniziative, che pur nella loro più modesta proporzione, contribuiscano a rendere ulteriore onore ed omaggio al nome che portiamo con tanto orgoglio.
Puccini fu subito molto apprezzato ed amato (come lo è tuttora, del resto), non solo dal grande pubblico degli appassionati della lirica, ma tutti i cultori della musica. Fra i primi ad apprezzarlo ed amarlo furono proprio la Corale ed i maremmani di allora, del primo dopoguerra, i quali ebbero modo di conoscerlo non solo indirettamente, attraverso la sua musica, ma direttamente, di persona, da quando il maestro prese a frequentare sempre più spesso la Maremma, per la quale finì per nutrire un amore pari a quello che ne riceveva.[…]
Sappiamo infatti, ma forse non tutti lo sanno, che la sua seconda passione – dopo la musica ovviamente – era la caccia, soprattutto quella in padule, la caccia “in botte”, la caccia alle “tignose”, come lui chiamava le folaghe. Dopo che fu invitato, per la prima volta nel 1896, a cacciare in bandita dai signori Collacchioni, ricchi proprietari terrieri con possedimenti in agro di Capalbio e nell’alto Lazio, rimase affascinato dalla Maremma, dalle sue selvagge spiagge, dai suoi tomboli, dai suoi chiari, dai suoi incomparabili tramonti e da suoi malinconici silenzi. Cominciò allora a frequentarla sempre più spesso e tanto ne fu conquistato che nel 1919 acquistò e restaurò la Torre della Tagliata, presso Ansedonia, dove poi amava rifugiarsi, sia per tonificare il fisico grazie a quel relax che proprio la stanchezza fisica della caccia gli procurava, sia per ritemprare l’animo nei momenti più inquieti e cercare o ritrovare l’ispirazione per le sue musiche. È indubbio che qui, nella sua Torre, abbia composto buona parte della sua musica, soprattutto della Turandot, e la prova è costituita quel fortepiano che aveva fatto portare quaggiù e che ancora si conserva nel Castello di Capalbio.
Fu probabilmente in quel periodo che il compositore, già notissimo in tutto il mondo per il grande successo popolare delle sue opere, ebbe dei contatti con il maestro Mario Marchetti, organista della cattedrale, direttore della Corale da lui fondata nel 1914 con il nome di corale “Giuseppe Verdi”. Non esistono documenti né altre prove certe in merito, ma è molto probabile che Puccini abbia avuto modo di ascoltare il “giovane” coro che in seguito avrebbe assunto il suo nome. È anzi più che probabile che la decisione di sostituire il nome di un mostro sacro della musica, quale era Giuseppe Verdi, con quello di Giacomo Puccini, sia derivata proprio a seguito di contatti tra quest’ultimo e la corale stessa.
Dopo la celebrazione, con una certa solennità, nel 1925, del primo anniversario della sua morte (avvenuta a Bruxelles l’anno prima), non si hanno più tracce di cerimonie o eventi che la Maremma abbia dedicato a Puccini. È relativamente recente la “riscoperta” del suo fortepiano, sul quale ogni anno vengono eseguiti concerti di fine estate, a Capalbio. Tuttavia il suo nome è sempre stato tenuto alto, e lo diciamo con legittimo orgoglio, dalla nostra Corale.
È significativo il fatto che nel 1964, la Corale – che celebrava i suoi primi cinquanta anni di vita – non abbia dimenticato che cadevano quello stesso anno i quaranta anni dalla scomparsa del grande maestro, dedicandogli un grande concerto nella sala Eden, sulle mura medicee.
Quest’anno tutta la nostra attività artistica viene dedicata a Puccini. Oltre alla “Messa di Gloria” ed alle opere liriche “Madama Butterfly” e “Tosca” , e numerosi concerti e rassegne, la Corale ha in corso altre iniziative, tra cui una serie di conferenze sul Mestro, la sua vita, la sua musica, la sua presenza in Maremma, da portare anche nelle scuole. Infine la Corale ha di recente lanciato “PUCCININSIEME per Telethon 2008”, un concorso canoro che ha il duplice scopo di far emergere nuovi talenti musicali e sostenere una grande iniziativa benefica come Telethon; il tutto nel nome di Puccini.
Per documentarsi sulla presenza di Puccini nella nostra provincia, molto utile (oltre che molto interessante) è il volume di Alfio Cavoli “PUCCINI IN MAREMMA – L’uomo, l’artista, il cacciatore nel suo lungo rapporto con la terra degli etruschi e dei briganti” – edizioni Scipioni.