Lettera aperta della Corale alla grande velista maremmana
Cara Alessandra,
come hai notato, c’eravamo anche noi, domenica 24 agosto, tra le migliaia di maremmani accorsi da ogni parte in piazza Dante per testimoniarti tutta la gioia e la gratitudine per le grandi emozioni che, per l’ennesima volta, ci hai dato.
Quando Alessandro Capitani ci ha proposto di partecipare alla festa, fornendo un po’ di “colonna sonora” al tuo arrivo, siamo stati felicissimi, non ci è parso vero, però… abbiamo provato un certo imbarazzo. Con quali canti accoglierti? cosa cantare? Noi questo sappiamo fare, cantare, ma il tuo arrivo avrebbe meritato certamente di più, un inno, una marcia trionfale speciale, composta per te per l’occasione ed a te, solo a te, dedicata. Ma non l’avevamo.
Ti abbiamo perciò accolto con l’ “Inno alla Gioia” di Beethoven, divenuto come sai l’inno dell’Europa, per sottolineare appunto la gioia di noi tutti, con un brano “universale”, di un musicista universale, come universale è l’impresa che hai compiuto.
Non poteva quindi mancare l’inno nazionale, a rimarcare la riconoscenza di tutta la nazione di cui, ancora una volta, hai tenuto alto il nome nel mondo.
E per finire “Maremma Amara”, l’inno della nostra terra, alla quale hai voluto dedicare questa bellissima medaglia. A qualcuno chiudere con questa canzone triste che parla di una Maremma maledetta e amara, può essere sembrato fuori luogo, ma il brano che abbiamo cantato, nella elaborazione del maestro Italo Fazzi, è tutt’altro che amaro, è di una dolcezza infinita, come il sorriso che sempre illumina il tuo volto.
Grazie Alessandra, per quello che continui darci con le tue favolose imprese, sempre contraddistinte da grande lealtà sportiva. Non ci è sfuggita la lezione che ci hai impartito quando Carlo Sestini, ti ha chiesto – con il pizzico di malizia proprio di ogni buon intervistatore – che cosa hai pensato delle tue avversarie cinese e spagnola. Sei stata ancora una volta grande, come quando sei in mezzo al mare e al vento.
Grazie di nuovo.
Un abbraccio.
La Corale Puccini.