#faccedacoristi #sifaprestoadirecoro

Si fa presto a dire coro  devi entrarci dentro e vedere e toccare con mano la varietà e la complessità di donne e uomini che ne colorano la vita.

In questo periodo inconsueto di distanziamento sociale, di cori virtuali e di collegamenti online è proprio il rapporto umano, il faccia a faccia, il respiro condiviso a mancare.

Abbiamo già citato qualche anno fa, in un nostro articoletto, la frase di Paul McCartney nella quale tanto ci riconosciamo: “Amo ascoltare un coro. Mi piace l’umanità, vedere i volti di persone reali che si dedicano ad un brano musicale. Mi piace il lavoro di squadra. Mi fa sentire ottimista rispetto alla razza umana, quando vedo una collaborazione come questa”.

Quando, anche solo per curiosità, ci avvicinerai e verrai a trovarci anche durante una prova, ti accorgerai che tra noi non ci sono cantanti professionisti: tra di noi troverai una grande varietà di persone, dall’adolescente al… giovane dentro, dal professionista alla casalinga, dall’operaio allo studente.

Il coro, anche il nostro coro, è come un mosaico: se guardi una qualunque delle singole tessere vedrai l’umana “imperfezione”, ma l’insieme che ne deriva, specie nei momenti in cui, cantando, ognuno di noi riesce ad ascoltare l’altro e ciò che l’insieme delle voci può riuscire a realizzare, ebbene sì, l’insieme è prodigioso!

Si fa presto a parlare di mosaico … ogni tessera, anche conoscendo e riconoscendo i propri limiti, non rinuncia di certo alla propria identità… e ci mancherebbe altro!
Un po’ come nel mosaico dell’immagine collegata a questa paginetta: ogni corista ha il proprio modo di porsi, di cantare, di essere, a volte anche di farci.

Ci sono poi momenti in cui, però (chi scrive è corista), quando riesci ad uscire dal ristretto orizzonte del tuo ego, quando canti accanto al collega corista, specie le prime volte, capita di accorgersi, all’improvviso, di respirare insieme a lei o lui nello stesso momento e, quindi, cerchi di modificare il ritmo del tuo respiro giocando sull’emissione del fiato perché sai che il maestro non vuole sentire pause nell’emissione del suono se non soltanto dove vuole lui e allora capisci che devi iniziare anche a misurare e regolare il tuo respiro in base a quello delle persone che ti cantano accanto.

Ascoltando gli altri, poi, inizi anche tu a ricercare il colore di “quel” suono per dare forza all’insieme, per rendere davvero prodigioso l’insieme!

#cantaregiovaenormementeallasalute

#cantaconnoi

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W la #musicacorale!