di Giuliano Parlanti
Ci siamo. Si aprono oggi ufficialmente i Giochi Olimpici di Londra.
Il mio inesorabile ottimismo dell’immaginazione, che ogni volta accompagna questo evento, mi fa prefigurare un’appassionante serie di gare e competizioni sportive all’insegna dei valori più genuini, il cui perno è l’agonismo nella sua forma più pura e limpida, fulcro della lealtà, dell’onore, del rispetto dell’avversario. Valori che si richiamano a quelli dell’agone (αγών) della Grecia antica, dei primi giochi olimpici, quando gli atleti si disputavano la vittoria in cambio della gloria, simboleggiata da un cerchio di rami d’olivo (e non di alloro, come si pensa) sulla testa.
So bene che non sarà proprio così.
Oggi le cose sono diverse, ovviamente, e lo spirito originale delle competizioni olimpiche stenta a trovare spazio perfino proprio là dove dovrebbe avere la sua sede naturale. Le esclusioni all’ultimo momento di atleti trovati positivi ai controlli doping la dicono lunga. Parlavo di valori, ma oggi che tutto è business, tutti i valori sembrano inesorabilmente confluire in un solo unico valore, quello del denaro che misura tutto e ci misura tutti.
A dispetto del famoso aforisma di De Coubertin, importante non è partecipare, è vincere! Emergere sugli altri, avere di più, potere di più, sempre, costi quel che costi, senza alcuna preoccupazione per gli altri e per eventuali “danni collaterali” che, per essere i primi, si possono produrre.
Vincere, essere i primi! questo sembra l’imperativo che oggi accomuna ogni tipo di relazione: personale, professionale, sportiva. Questa è la parola d’ordine che dallo sport professionistico – dove un certo diritto di cittadinanza potrebbe anche averlo, salvo sconfinare poi in episodi vergognosi di malaffare e corruzione – sta tracimando anche nel mondo dilettantistico e amatoriale. Il mondo di cui anche noi, nel nostro piccolo, come Corale, facciamo parte, ma non ci sentiamo di appartenere.
Voglio sperare che non tutto sia così, che queste Olimpiadi ci diano qualche segnale che le cose stanno cambiando in meglio, e accingiamoci ad assistere ai Giochi con animo fiducioso e pieno di speranza che si tratti davvero un grande αγών sportivo.
Giuliano Parlanti