Riflessioni sparse…
di Walter Marzilli
È normale: a una certa età si perde la percezione dei suoni acuti. E forse, detto tra noi, è meglio non sentire tutte, ma proprio tutte le bischerate (permettetemi un irriverente toscanismo…) che vengono dette nel mondo, ma questo è un altro discorso.…
Già in partenza, in giovane età, non sentiamo bene i suoni gravi a basso volume. L’immagine colorata lo spiega meglio di tante parole. Nella parte in basso a sinistra, più o meno dove è scritto “Soglia di udibilità”, a 40 dB (decibel) non riesco a sentire un suono grave di 50 Hz, che infatti rimane al di fuori del campo di udibilità. Per farlo entrare all’interno del campo verde deve essere forte almeno 60 db o più. È stato questo il motivo che ha causato la presenza del tasto LOUDNESS negli apparecchi stereo di qualche anno fa. Questo tasto attivava un filtro che potenziava proprio le basse frequenze anche a basso volume. Adesso non lo si trova più, perché in fase di editing le basse frequenze sono già esaltate in partenza, e il loudness rischierebbe di causare una distorsione del suono.
Ora vediamo cosa succede a 60 anni (la cosa mi interessa, ne ho 63..!). La curva del campo di udibilità si piega verso l’alto, lasciando scoperte e fuori dal campo di udibilità le frequenze acute quando sono emesse a basso valore di dB. Più
dettagliatamente, un suono di 6000 Hz lo sento anche a 0 dB (non è un valore assoluto, si tratta di un suono leggero, ma esistente!) quando ho vent’anni; se ne ho sessanta riesco a sentirlo solo se è almeno 40 dB. Teniamo presente che 40 dB costituisce il livello sonoro di una sala di lettura in una biblioteca.
Ma niente paura per i cantori o i direttori di coro di una certa età: nel coro la voce più acuta arriva solamente a 880 Hz, e non certo in un pianissimo inferiore a 40 Hz!!!