di Gianluca Guadagnolo
Lo avevamo scritto nei giorni precedenti al concerto per promuovere l’evento, richiamando un’espressione cara al compianto M° Ezio Bosso: “La musica è come la vita, si può fare solo insieme”.
E così è stato: domenica scorsa, 21 gennaio, in Cattedrale abbiamo vissuto una serata non consueta, una serata in cui abbiamo potuto plasticamente sperimentare l’armonia e la gioia nel progettare e realizzare non un concerto come tanti, ma un “concerto insieme“.
Sì, insieme. La nostra Corale Puccini diretta dal M° Walter Marzilli e il Coro S. Antonio Abate di Cordenons (PN) diretta dal M° Monica Malachin uniti a celebrare semplicemente la passione per il canto.
Abbiamo accolto la proposta degli amici friulani i quali, nell’ambito del progetto “Itinerari sonori – Tra territorio e spiritualità lungo il cammino celeste” patrocinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, hanno voluto onorare la città di Grosseto e la sua comunità scegliendola come sede per l’evento.
Durante la serata si sono susseguiti brani tratti dal repertorio polifonico classico, romantico e contemporaneo, abbiamo potuto cantare fianco a fianco con i coristi friulani e potuto assaporare la gioia di condividere lo stesso repertorio.
Del coro S. Antonio abbiamo potuto apprezzare, in particolar modo, la professionalità e l’entusiasmo genuino di ciascun corista, e al termine del concerto, in un breve momento conviviale, è stato bello riconoscere nei loro volti e nei dialoghi, la passione, l’allegria semplice e lo spirito di gruppo che anima anche loro.
E’ bello sapere che anche in Friuli, così come in tante parti del nostro meraviglioso Paese, vi sono meravigliose realtà come queste che, oltre a farsi messaggere e divulgatrici del bel Canto, promuovono la ricchezza e i doni nascosti dei loro territori.
La nostra Corale, così vicina alla comunità grossetana, a sua volta ha offerto agli amici friulani la possibilità di una visita guidata per le vie del nostro bel Centro Storico, promuovendo la storia e i gioielli della nostra Maremma.
Ad un sodalizio ultracentenario come il nostro, collaborazioni di questo tipo non possono che lusingare e al tempo stesso spronare e incoraggiare ciascuno al miglioramento personale e al rinnovamento di un impegno non privo di sacrifici personali. Quando le cose sono fatte insieme, sei necessariamente tenuto a metterti in discussione, a misurarti, a rispettare l’altro, ad arricchirti reciprocamente di esperienze nuove e infine a gioire con l’altro. E così è stato, così avviene, anche nella musica. Sono eventi, notizie che portano il bene e che ci ricordano, semmai ce ne fosse bisogno, che laddove vi è unità d’intenti e si promuove insieme il bene, i frutti non tardano a venire.