Ricordo e gratitudine

Nella propria vita ognuno sa bene, o dovrebbe sapere, verso chi nutrire la più sincera gratitudine.

Aristotele disse che la gratitudine invecchia presto: troppo spesso, presi dalle contingenze del presente e dal tentativo di “costruire” il futuro, rischiamo in effetti di non essere attenti al significato del nostro presente.

In questi giorni, in cui le nostre radicate tradizioni ci guidano al ricordo dei familiari e amici che non sono più tra noi fisicamente, vogliamo ricordare tutti i coristi, soci, maestri, consiglieri e presidenti della nostra società corale che ci hanno preceduti:  è grazie alla loro passione e ai loro sacrifici che da oltre 100 anni esiste la nostra associazione ed è, soprattutto, grazie a loro che ancora oggi noi possiamo vivere come coro la passione per il canto e per la musica.

Un grazie “corale”, cioè da tutto il coro di oggi, ma anche nell’accezione più desueta forse ma sempre attuale: un grazie che viene dal cuore!

Un grazie anche in musica “corale”:

Os justi (A.Bruckner)

 

Nella foto: gruppo di coristi 1920/1930