Franco Esposito, napoletano, giornalista sportivo fin dall’adolescenza, ha scritto numerosi libri di sport, è stato finalista al Premio Bancarella, ha vinto numerosi premi per i suoi libri e i suoi saggi soprattutto sul pugilato. Ha partecipato come inviato di importanti quotidiani sportivi a cinque edizioni dei Giochi Olimpici e a cinque campionati mondiali di calcio. Oltre a tutto questo, è un grande amico e fan della Corale, è un suo prezioso collaboratore, con compiti di assistente per la comunicazione, la promozione dell’immagine e i rapporti con la stampa.
Esce ora un suo nuovo libro “Testa alta, due piedi” dedicato al mondo del calciomercato. “Testa alta, due piedi”, come “palla lunga e pedalare!”, “cartellino rosso”, “entrata a gamba tesa” e tante altre sono espressioni del gergo calcistico entrate nel linguaggio comune, a testimonianza di come il calcio sia ormai parte ineludibile del nostro mondo e del nostro vivere. Lo stesso termine ”calciomercato”, ad esempio, lo abbiamo sentito ricorrere spesso di recente con riferimento al poco edificante spettacolo di alcuni parlamentari oggetto di compravend… pardon! offerte di “ingaggio” da parte di formazioni politiche antagoniste.
Il libro di Franco è ricco di aneddoti autentici, talvolta surreali da sembrare frutto di fantasia, ma tutti rigorosamente documentati e verificabili. Episodi e aneddoti che destano nostalgici ricordi in chi, come me, ha i capelli grigi; personalmente, come iuventino, sono stato colpito dall’episodio del trasferimento di Sivori al Napoli. Che delusione! Il Comandante Lauro e Gianni Agnelli lo usarono come strumento per concludere affari tra loro. Alcune pagine ci fanno sorridere, come quelle dedicate agli strafalcioni di presidenti grezzi, ruvidi e ignoranti non solo di calcio, ma pieni di soldi, ai millantatori in cerca di fortune improbabili, alcuni valorosi geni incompresi, ai vari personaggi da commedia all’italiana.
Una prosa asciutta e spedita, episodi brevi, fulminanti. Sono la perfetta metafora dell’Italia dal dopoguerra ad oggi. Il calciomercato, e con esso l’intero mondo del calcio, che cambia col passare inesorabile del tempo, si evolve (o involve), diventa ricco, milionario, miliardario, fa arricchire, sognare, e a poco a poco si trasforma e ci trasforma. Di pari passo con l’Italia che cresce, si evolve (o involve), che vede aumentare ricchezza e benessere, e a poco a poco regole e i costumi che si modificano e ci cambiano. Talvolta in meglio, talvolta (spesso?) in peggio.
Leggendo il libro non si può fare a meno di riflettere: quanto il boom economico, la crescita del benessere, l’evoluzione dei mercati e della finanza, in Italia, hanno contribuito a cambiare il mondo del calcio? O non è stato il calcio a cambiare e condizionare i costumi in Italia? Una domanda assurda, forse, ma non tanto, sicuramente legittima. Con la crescita economica e delle disponibilità finanziarie, sono cresciute le follie del calcio. Il calcio è diventato un business talmente potente, capace di muovere capitali talmente ingenti, direttamente e indirettamente (si pensi alle televisioni) da non poter non condizionare l’intera nostra economia e, di conseguenza, la nostra società, i nostri costumi, i nostri valori, il nostro agire. E infatti sta condizionando la nostra vita. Non per nulla, mi affretto a terminare questa “recensione” (con rispetto parlando) perché devo andare allo stadio, con Franco, a vedere Grosseto – Reggina, partita del campionato di serie Bwind.
Grosseto, 25 gennaio 2012
Giuliano Parlanti
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Franco Esposito – “TESTA ALTA, DUE PIEDI – Storie di calciomercato. Quando non c’erano i procuratori e i cellulari non erano i telefonini” – Absolutely Free Editore – Euro 15,00