di Francesco Donati
Il volume “La Maremma per Dante” di Francesco Donati è composto da tre diversi interventi, i cui titoli sono 1. Margherita Aldobrandeschi e Guido di Montfort, 2. Le vicende della Contea Aldobrandesca e 3. Un paradosso del Medioevo in Maremma. Gli articoli intendono illustrare alcuni momenti della storia medievale che vedono in conflitto le famiglie feudali dell’Italia centrale nella seconda metà del XIII secolo. L’autore si sofferma su aspetti politici ed economici per mettere in luce il clima mutevole negli anni presi in esame e le delicate alleanze tra esponenti del ceto feudale.
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Il sale contribuì alla nascita di una fiorente attività commerciale, tanto da giustificare la costruzione delle così dette “strade del sale”. Il sale sarà una delle principali fonti d’entrata nei bilanci pubblici e costituirà non solo un fattore economico, ma anche uno strumento di controllo delle città dominanti sui contadi. Avvenne così anche per la città di Grosseto, soprattutto dopo il suo definitivo controllo da parte della Repubblica senese.
Nella Toscana i centri da dove era possibile estrarre o ricavare il sale erano sostanzialmente due: Volterra per le sorgenti di acqua salsa e Grosseto per le saline del Querciolo, di Castiglione e intorno alla Torre della Trappola. Nelle lotte tra Firenze e Siena il sale era motivo di possesso da parte delle due Repubbliche. Significava autonomia e
capacità di resistenza e controllo economico su un bene primario. A Grosseto fu intorno alla metà del XIV secolo che venne costruito un primo Cassero del sale, cioè un edificio da considerare come punto di raccolta e distribuzione di questo importante bene, proprio nell’area dove sorgeva la Chiesa di S. Giorgio. Un nuovo Cassero, dopo la conquista definitiva di Grosseto da parte di Siena, era già presente nel 1430 ed era la magistratura senese che regolava la produzione, la distribuzione e l’esportazione del sale grossetano.
Sotto il segno del sale sono scoppiate rivoluzioni, sono state combattute guerre e sopportati tanti lutti; Siena finalmente dopo anni di lotte ebbe il suo contado, il suo
controllo sulla maremma grossetana. La domanda viene spontanea: se questa terra non avesse avuto queste risorse naturali, sale in primis, la sua storia sarebbe stata la stessa? Probabilmente no, ma non abbiamo certezze. La realtà, comunque, è che il prezzo pagato
fu alto e i benefici avuti in cambio dal dominio senese furono relativi in termini di sviluppo complessivo.
Estratto da Francesco Donati, “La Maremma e Dante” Micropress, Fermo 2020.