Il barone Scarpia è il “cattivo” dell’opera Tosca di Giacomo Puccini: lo vediamo e, soprattutto, lo sentiamo dare la caccia all’evaso Angelotti, torturare l’eroico Cavaradossi e soprattutto concupire la bella Tosca, il tutto con un’astuzia e una mancanza di scrupoli che lo pongono in cima alla classifica dei «più cattivi».
Eppure, e non a caso, proprio a Scarpia e alla sua voce da baritono è affidato uno dei brani d’amore tra i più belli di sempre, un amore passionale la cui carnalità è solo tratteggiata ma descritta come meglio non si potrebbe: “Ah di quegli occhi..vittoriosi veder la fiamma..illanguidir con spasimo d’amor, fra le mie braccia..” ed è il librettista a indicare che Scarpia pronuncia queste parole con passione erotica, anzi addirittura “ferocemente”.
E’ tanto forte la passione di Scarpia, al pensiero della fiamma negli occhi di Tosca ch’egli brama di vedere infine illanguidire con spasimo d’amore tra le sue braccia, che si assenta ed estrania da ciò che lo circonda, sta infatti passando la processione con il vescovo che intona il Te Deum: tant’è vero che Scarpia, secondo le notazioni del librettista, riavendosi come da un sogno, poco prima d’inginocchiarsi, esclama infine “Tosca, mi fai dimenticare Iddio!”.
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